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30 agosto 2010

Incantus of the Heart Ep. 9

Quando sembrava che la fortuna fosse tornata dalla parte dei nostri, ecco un nuovo potente nemico: Nuvola Indaco. Cosa succederà ora?
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23 agosto 2010

Incantus of the Heart Ep. 8

Ecco l' ottavo capitolo di Incantus of the Heart! Questa volta il conte Fey De Grotterie è in un grande guaio... riusciranno i nostri ad evadere dalle prigioni di Re Sindar?
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16 agosto 2010

Incantus of the Heart Ep. 7

Incantus of the Heart vi porta nelle magiche terre di Filijan, tra maghi, streghe, guerrieri e draghi d' ossa! Ecco a voi il nuovo episodio!
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4 agosto 2010

Affari di famiglia






“Non so bene che giorno sia, ormai, ne sono passati troppi per tenere il conto. So però che le forze mi stanno venendo meno, perciò con ciò che mi rimane ho deciso di lasciare a chi mi troverà la mia storia, scritta su un pezzo di carta dimenticato da qualcuno.
So anche che l'anno è il 1785, e che questa è una piccola tenuta nelle campagne londinesi.
Il mio nome è Seraphine MacRandal, e ho 16 anni. I miei genitori, Lord e Lady MacRandal, sono morti cinque anni fa di polmonite. L'anno scorso è morto improvvisamente di tifo pure il mio adorato nonno, Stephan MacRandal, che mi aveva presa con sé quando se ne sono andati mamma e papà.

Oh, il mio dolce nonno, quanto affetto provavo per lui! Così dolce, così buono, sempre pronto a coccolarmi e a viziarmi, come se fossi stata una vera principessa, anziché la figlia di due conti caduti in disgrazia. Alla sua morte, tutto il patrimonio della mia famiglia arrivò a me: non che ci fosse molto, chiaro, giusto qualche gioiello, un paio di terreni agricoli e la tenuta dei MacRandal, di nostra proprietà da generazioni. Compito gravoso per una ragazzina.
Negli ultimi tempi però, nel castello si aggiravano voci di un fantasma, che compariva di notte irrequieto e allarmato. Una notte, capitò proprio a me di vederlo. Lo riconobbi subito: era lo spirito del mio caro nonno Stephan. Inizialmente turbata, cercai di avvicinarmi a lui, ma dirla tutta credo fosse lui che mi venisse incontro. Lo vedevo turbato: mi afferrò le mani, ma non aveva molta presa, mi guardò con occhi teneri e affettuosi e tentò di sussurrarmi a fatica una frase "... l.. io.. sto!".
Non capii, ma lui svanì prima di poter riprovare.
La notte seguente, mi svegliai di soprassalto nel mio letto e lui era lì, davanti a me, e mi afferrò di nuovo le mani urlandomi ".. ..l mio osto!!!". E svanì di nuovo. Ma stavolta interpretai le sue parole, che mi gelarono il sangue "Fu il mio posto!"



Dovete sapere che purtroppo, essendo una famiglia in disgrazia, non potevamo avere un cimitero privato, ma tutti i membri del MacRandal venivano deposti in un luogo comune con i contadini delle terre accanto. Ma il nonno aveva ragione: bisognava fare in modo che gli rendessi adeguato onore. Perciò, con i pochi risparmi ormai rimasti, feci erigere all'interno della proprietà un piccolo mausoleo, corredato di cancello di ferro nero e una piccola cripta sotterranea isolata, in modo che nulla potesse turbare il sonno dei miei avi.
A lavori ultimati, andai lì sotto, accarezzando la bara nera con incise le iniziali SMR, di mamma e di papà.
E subito comparve il nonno, prendendomi alla sprovvista in quanto, per uno strano motivo, non mi sarei minimamente aspettata di ritrovarmelo fuori dal castello. Ma ero così orgogliosa di esser riuscita a soddisfare le sue volontà, in modo da farlo finalmente riposare in pace nel luogo che gli apparteneva, che stavo per corrergli incontro quando qualcosa di diverso mi mise in allarme.
Era sempre il mio amato nonnino, ma non aveva più quello sguardo caldo e pieno d'amore che mi riservava ogni qual volta lo sorprendevo a fissarmi, ora i suoi occhi erano così traboccanti d'odio e di glaciale determinazione che sentii come delle lame trapassarmi il cuore.


Non feci in tempo ad indietreggiare, che subito mi afferrò i polsi in una morsa ferrea, bloccandomi sul posto. Si avvicinava e mi scrutava con quell'espressione furiosa e determinata, che mi fece gelare il sangue nelle vene. Indietreggiai, atterrita e sconvolta, inciampando forse in una pietra e ruzzolai a terra, sbattendo la testa. Lui si levò sopra di me, e cominciò a ripetere quel suo mantra sempre più forte: ".... ..l ..io .....sto!" ma continuavo a non capire quella sua maschera di aperto disprezzo nei miei confronti.
".... ..l mio ...osto!" e intanto io arretravo a tastoni, ancora sdraiata sulla schiena, cercando di sottrarmi a quel magnetismo diabolico che non lasciava scampo, con la testa dolorante.
Finché, finalmente, con un orrore e uno sgomento mai provati prima, riuscii a capire ciò che in realtà aveva sempre voluto dirmi, ma che io, accecata dalla devozione che provavo per lui da vivo, non avevo mai giustamente interpretato: "TU, AL MIO POSTO!" e si dissolse in una nebbia fredda che mi penetrò fin nelle ossa, facendo sbattere il cancello d'ingresso intrappolandomi in questa cappella commemorativa che in realtà non aveva mai voluto, se non per tentare di riprendersi una vita che non sarebbe mai più potuta esser sua.
Quindi, le sue iniziali sulla tomba saranno ora anche le mie visto che io, Seraphine MacRandal, rimarrò rinchiusa fino al mio ultimo respiro tra queste mura che io stessa ho fatto erigere.”
Testi e foto di Sara, Ale e Francesca
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2 agosto 2010

Incantus of the Heart Ep. 6

Ecco a voi il sesto episodio del fantasy Incantus of the Heart!
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